Dopo un anno segnato dall’emergenza pandemica e, dalla connaturata crisi economica, il 2021 viene ad assumere un ruolo quanto meno attendista nel campo previdenziale, nell’auspicio di una robusta ripresa e, più in prospettiva, di una riforma pensioni organica.
La legge n. 178/2020 estende, sino al 2023, la possibilità di accompagnamento alle pensioni attraverso il prepensionamento per aziende del settore privato, attivabile, per ciascun lavoratore, su base volontaria e solo qualora l’interessato sia in possesso dei requisiti minimi per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei 7 anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.
Rimanendo in questo perimetro, la vera scommessa del legislatore per il 2021 appare essere il contratto di espansione, la cui sperimentazione viene prorogata di un altro anno.
Il 2021, infine, salvo sempre possibili “revirement”, sarà l’ultimo utile per l’accesso a Quota 100 con 62 anni di età, requisito anagrafico questo che, dal 2023, dovrebbe tornerà a vedere incrementare il proprio requisito anagrafico per effetto degli adeguamenti a speranza di vita.
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